Questura di Benevento
Estremi cronologici: 1831-1997
Consistenza: 967 unità, di cui 75 regg. e 892 bb. contenenti 22102 fascc.
Il 23 maggio 1989 la Questura di Benevento ha versato a questo Archivio documentazione relativa all'Ufficio di Gabinetto (fascicoli categoria A8 = casellario politico) e all'Ufficio di polizia giudiziaria (registri di protocollo e fascicoli personali categoria 2^ = casellario di polizia giudiziaria).
Insieme ai registri di protocollo (70) sono stati versati 4 registri di spedizione e 1 registro dei turni del personale non riportati nell'elenco di versamento.
Si tratta in realtà di due serie distinte ma a cui è stato dato un numero di corda unico in considerazione della mole modesta del materiale versato.
Nel 2014-2015 la Questura di Benevento ha operato un ulteriore versamento del Casellario di polizia giudiziaria. L'indice consultabile on line si riferisce ancora solo al versamento del 1989.
I fascicoli personali, tanto quelli dei sorvegliati politici quanto quelli del casellario di polizia giudiziaria, pongono spesso delicate questioni di consultabilità
Le Questure
Le questure sono uffici periferici della Polizia di Stato, dipendenti dal Ministero dell’interno: ad esse è affidato il compito di prevenire e reprimere i reati mantenendo l’ordine e la pubblica sicurezza nella provincia di competenza.
Dell’attività della Questura di Benevento, l’Archivio di Stato conserva attualmente una testimonianza parziale ed indiretta: quella che è possibile desumere dai fascicoli del Casellario politico permanente e del Casellario di polizia giudiziaria.
In particolare i primi, gestiti dall’Ufficio di gabinetto e classificati come categoria A8 Persone pericolose per la sicurezza dello Stato, possono risultare di considerevole in-teresse per la ricerca storica.
Il primo riferimento legislativo del Casellario politico è nella legge Lanza per l’unificazione legislativa del 20 marzo 1865 n. 2248, il cui allegato B è dedicato alla pubblica sicurezza e che all’art. 82 dispone la tenuta di un registro in cui annotare gli individui sottoposti a speciale sorveglianza.
La vigilanza e la schedatura si sviluppano rapidamente durante il primo governo Crispi (1887-1891) con l’introduzione della fotografia, la catalogazione, il metodo antropometrico, la cartella biografica, fino alla completa strutturazione del servizio con la creazione, durante il secondo governo Crispi (1893-1896), del Casellario politico centrale, istituito con la circolare ministeriale n. 5343 del 1° giugno 1896.
L’attività di sorveglianza appare inizialmente diretta a tenere sotto controllo gli anarchici e quanti sono ritenuti potenzialmente sovversivi per essere aderenti ai partiti repubblicano o socialista o anche semplicemente per essere oziosi e vagabondi.
Durante il regime fascista il numero dei sorvegliati aumenta notevolmente e si estende a quanti sono considerati genericamente antifascisti o sospetti in linea politica e a quanti appartengono a minoranze etniche o religiose - in provincia di Benevento i testimoni di Geova -, accusati di svolgere attività antinazionale.
Nel dopoguerra vengono sorvegliati quanti si sono maggiormente compromessi con il passato regime e i collaborazionisti, ma presto l’attenzione si concentra di nuovo sui socialcomunisti.
Strumenti di ricerca
Casellario politico - Indice onomastico
Casellario di polizia giudiziaria - Indice onomastico
Casellario di polizia amministrativa - Elenco