Monte di credito su Pegno di Cusano Mutri

Estremi cronologici: 1797-1956

Consistenza: 232 regg. e bb.

I Monti di pietà

Monte dei Pegni, o più esattamente Monte di credito su Pegno è la denominazione che con la legge n. 745/1938 assumono i Monti di Pietà.

Nati nella seconda metà del XV secolo per combattere la miseria e l’usura, i Monti di Pietà si diffondono rapidamente nonostante l’acceso dibattito all’interno della Chiesa sulla liceità di chiedere un interesse sia pur minimo sui prestiti.

Monte Pegni di Cusano MutriLa questione è discussa nel concilio lateranense del 1515 e risolta a favore della liceità con la bolla “Inter multiplices” che Leone X emana nello stesso anno.

Il Monte di Pietà di Cusano Mutri nasce dunque in epoca relativamente tarda, nel 1797, alla fine di quel XVIII secolo che ha visto l’affermazione di questi istituti anche nel resto d’Europa.

In verità è del 27 marzo 1789 lo strumento di donazione e fondazione con cui, per mano del notaio Antonio Cassella, il cusanese Pietro Paolo Russo istituisce il Monte di Pietà sotto il titolo di Sant’Andrea Apostolo e ne detta le regole statutarie, ma trascorrono poi anni per l’iter burocratico, che inizia con il regio assenso e culmina nell’elezione avvenuta in pubblico parlamento il 23 ottobre 1796 dei governatori e degli officiali del Monte, immessi nel possesso dei loro impieghi il 1° gennaio 1997 con una cerimonia svoltasi dinanzi all’altare di Sant’Andrea apostolo sito nella chiesa parrocchiale di San Pietro in Cusano.

Dopo una fase di autogoverno che dura fino a tutto il XVIII secolo, i Monti di Pietà vengono assoggettati a una legislazione speciale che li considera tra le opere pie e gli istituti pubblici di assistenza e beneficenza.

Successivamente, con la legge 169/1898, prendono la figura di istituti misti di beneficenza e di credito. Questa legge accenna già a una distinzione introdotta poi pienamente dal R.D-L. 1396/1923 tra Monti di 1^ categoria, sottoposti alla normativa delle Casse di Risparmio, e di 2^ categoria, sottoposti alla disciplina degli Istituti di beneficenza.

Di questo legame con gli altri istituti di assistenza e beneficenza, da un certo punto in poi gestiti unitariamente dalla Congregazione di carità poi sostituita dall’ECA, resta ampia traccia nella documentazione che è pervenuta ai sensi dell’art. 3 del D.P.R. 1409/1963 a questo Archivio di Stato nel 1969, all’atto della liquidazione del Monte.



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